Oggi è un giorno come un altro, per molti… eppure per me è il giorno in cui ho scelto di scrivere il mio pezzo su questo blog. Avrei potuto scegliere un giorno qualsiasi, ma oggi il mio “vita da astronoma” sarebbe stato differente.
Io credo a causa di questo fine settimana di elezioni: questa eccitazione che respiro passeggiando per il mio paese mi fa tornare alla mente il perché lo ho abbandonato sedici anni fa, ma anche riflettere sulle motivazioni per le quali ci sono ancora oggi “ossessivamente” legata.
Sono partita per studiare Astronomia a Bologna, penso, ma avrei potuto scegliere qualunque altro corso di laurea, purchè lontano da qui! E’ che il professore di scienze del liceo ci aveva fatti appassionare all’astronomia, ma il fatto che fosse l’unica altra facoltà (insieme al DAMS) non presente all’Università Federico II di Napoli, la rendeva ancora più affascinante!
Sono scappata allora, da chi mi guardava “strano” per le collane africane che amavo tanto, o per i cappelli colorati che mi davano tanta sicurezza; dai giudizi dei perbenisti che <<oddio! lei e altre due sole donne in un bar frequentato principalmente da uomini>>; da...
Oggi i tempi sono cambiati: i bar del mio paese sono aumentati esponenzialmente, come le ragazze che li frequentano, e io rivedo le motivazioni della mia fuga.
Ho raggiunto la consapevolezza di essere scappata dalla morte delle ideologie che mi viene sbattuta in faccia ogni volta che arrivano le elezioni comunali... una morte che ha travolto anche i miei “compagni” più cari! Dalla politica corrotta e mafiosa, dalla malavita imperante in questa terra di Gomorra, dall’abbrutimento delle nuove generazioni, dal veleno che iniettano tutti i giorni nell’aria della “terra dei fuochi”, dai terreni violentati da decenni di rifiuti tossici, dall’accettazione sottomessa di un popolo da sempre sotto ricatto… in questa mia povera Terra di Lavoro.
Eppure io questa Terra la adoro, e me ne rendo conto dalla rabbia assordante che provo quando una discarica abusiva di pneumatici brucia per giorni, e senti tua madre al telefono che ti dice <<… non riusciamo a respirare...>>. Come una disperata scrivo un articolo e cerco di diffondere la notizia non solo tra la gente che “la respira”, ma soprattutto fuori… perchè non ne sentirete mai parlare dai mezzi di informazione di massa.
Par contre... cerco tutto il bello che ancora esiste in questi luoghi: nei canti degli anziani, nei balli intorno ai fuochi di sant’Antonio, nelle tammorre e castagnette che suonano per ore ed ore nelle ronde, le sole ronde buone che esistano! Le ronde di musicanti suonano instancabili nelle nostre feste popolari, mentre giovani e vecchi si danza insieme, e qualunque distanza generazionale viene appiattita. Ricerco costantemente la semplicità e i rapporti umani autentici, qualità che ancora si trovano nel mio Sud.
Purtroppo il degrado è diventato strutturale, e più di tanto non ci si resiste qui, nella ex-Campania Felix.
Ma io non mi arrendo, continuo la mia ricerca, e scappo… ma nel verso opposto rispetto ad anni fà. Quando ho due giorni liberi mi rifugio in Salento, divenuta ormai la mia Terra di adozione, un Sud dove ha ancora senso parlare di “qualità della vita”.
Passeggio tra ulivi e terra rossa, mi immergo nelle acque azzurre della costa Idruntina, sorseggio il caffè in ghiaccio con latte di mandorla al bar senza tempo di Porto Badisco, contemplo per ore il paesaggio dagli scogli di Torre Sant’Emiliano, il luogo più bello del mondo, per me.
I miei amici salentini mi dicono <<… perché tu non ci vivi…>>.
Lontani dal Sud si impara ad amarlo, gli rispondo.
Ieri un amico mi ha detto di essere fiero di avere un’amica astronoma, che se ne vanta quando lo dice alla gente. Io un po’ mi rattristo, non per lui intendiamoci… ma chissà perché mi tornano alla mente le volte in cui rispondendo alla domanda <<... e tu che fai?>> mi pento immediatamente di aver detto la verità! ..ma perché non ho detto “shampista”!
Non sto qui ad elencare le miriadi di reazioni possibili dei miei interlocutori, ma vi assicuro che spesso mi son sentita un fenomeno da baraccone!
Io amo il mio lavoro, ho lottato e sudato tanto per diventare ricercatore a tempo indeterminato, ritengo che al momento non esista altro che io sappia fare, tanto da poterci vivere... ma per carità, sono una donna come tante altre!
Semplicemente, vorrei dire, un’astronoma del Sud, che lo ama in maniera viscerale e continuerà a lottare per la sua rinascita.
Melania Del Santo
Io credo a causa di questo fine settimana di elezioni: questa eccitazione che respiro passeggiando per il mio paese mi fa tornare alla mente il perché lo ho abbandonato sedici anni fa, ma anche riflettere sulle motivazioni per le quali ci sono ancora oggi “ossessivamente” legata.
Sono partita per studiare Astronomia a Bologna, penso, ma avrei potuto scegliere qualunque altro corso di laurea, purchè lontano da qui! E’ che il professore di scienze del liceo ci aveva fatti appassionare all’astronomia, ma il fatto che fosse l’unica altra facoltà (insieme al DAMS) non presente all’Università Federico II di Napoli, la rendeva ancora più affascinante!
Sono scappata allora, da chi mi guardava “strano” per le collane africane che amavo tanto, o per i cappelli colorati che mi davano tanta sicurezza; dai giudizi dei perbenisti che <<
Melania Del Santo
1 commento:
eh si', anche io sono stata rapita dalla bellezza del Salento e di Lecce, dove ho fatto il dottorato.
E che fatica arrivare ogni volta fin laggiu', negli 'scunfunni' del tacco d'Italia...ma subito i sapori ed i colori dei posti, l'accoglienza e l'ospitalita' dei salentini mi ripagavano del lungo viaggio e mi facevano sentire a...'casa'!
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