martedì 10 marzo 2009

Volando sulle onde...

Sono in Hawaii.. verrebbe da dire: che bello! il sole l'oceano, il surf, i delfini... Beh, si' e' vero, ma sono in Hawaii per lavoro, ci vengo una volta all'anno per poter continuare le mie collaborazioni con i colleghi americani. Ho passato parecchi anni qui, all'Institute for Astronomy della Universita' delle Hawaii, avanti ed indietro conl' Italia. ... non e' uno dei viaggi piu' semplici. Sono circa 18 ore effettive di volo piu' altre 5 o 6 tra stopover ed attese nei vari aereoporti, quando si arriva a destinazione si e' del tutto esauste. Pero' come scendi dall'aereo all'aereoporto di Honolulu senti che respiri un'aria diversa, c'e' profumo di fiori nell'aria!

Chi l'avrebbe mai detto quando studiavo fisica all' Universita' di Bologna che sarei diventata astrofisica e che la mia professione mi avrebbe fatto viaggiare e mi avrebbe portato sin qua, in Hawaii? ed invece e' stato proprio cosi'. Ho anche imparato a fare surf, e a volare sulle onde, beh.. sto esagerando.... non proprio volare, a volte anche atterrare male ed essere travolta dalla furia dell' oceano Pacifico. Ho una tavola da surf che mi aspetta qua ad Honolulu a casa di amici ogni volta che vengo, anche se e' sempre piu' difficile riuscire ad usarla...

Dopo alcuni anni passati a studiare le radiogalassie che mi hanno tanto entusiasmato, ho cambiato lunghezza d'onda, ed ho cominciato a studiare l' universo X, che mi ha subito appassionato. Ho avuto il privilegio di usare i dati del primo satellite ad immagini per astronomia X, si chiamava Einstein Observatory, ed ha rivoluzionato il modo di vedere l' Universo. Le sorgenti X che avevo trovato con Einstein dovevano essere identificate, occorreva cioe' capire quali fossero gli oggetti celesti che producevano la emissione X per poterli studiare in dettaglio, ricostruire la loro storia e la loro evoluzione nel tempo.

Ed ancora una volta sono stata fortunata. Ho avuto il privilegio di usare i telescopi dell'osservatorio piu' alto del mondo, a 4200m sul livello del mare, in cima ad un vulcano dormiente (non spento!) che si chiama Maua Kea, montagna bianca... al centro di una isola nel mezzo del Pacifico, la Big Island of Hawaii. Qua in inverno la montagna e'proprio bianca, coperta di neve anche se si e' ai tropici. In realta' lavorare a 4200m non ha niente di poetico, l'ossigeno e' solo al 60%,il mal di testa e' il male minore, e la notte e' lunga. Pero' se si esce dall'edificio del telescopio per ammirare il cielo di notte, si capisce immediatamente perche' la nostra galassia si chiama ViaLattea. E' tutto bianco sopra di noi! E poi siamo sopra le nuvole, avolte sembra di galleggiare su un mare soffice come quando si e' in aereo. In agosto le stelle filanti tracciano lunghe traiettorie basse sull'orizzonte, non devi neanche alzare tanto gli occhi al cielo, devi solo guardare l'orizzonte, e' uno spettacolo indimenticabile!

Ora si lavora in remoto, uno siede comodamente nel suo ufficio a Honolulu, a livello del mare, ed il telescopio viene puntato da un operatore su a 4200m. A volte anche l'operatore e' a livello del mare, soprattutto per i telescopi piu' piccoli, e tutto avviene in remoto. E' sicuramentepiu' confortevole, ma si perde il fascino della altezza e delle notti stellate. Non era cosi' 15-20 anni fa, e le mie notti di osservazione le ho fatta tutte a 4200m, e nonostante la fatica le rifarei proprio tutte!

Isabella Gioia

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