mercoledì 24 giugno 2009

Astronome e astronomi in erba ?



Quest’anno ho partecipato per la prima volta alle Olimpiadi di Astronomia. Come membro della giuria nazionale, perche’ l’eta’ non mi consente, ormai da tempo, di parteciparvi come ‘giovane atleta’ ! In più, nemmeno all’età giusta (dai 14 ai 17 anni) avrei partecipato, perchè ero sì interessata alle materie scientifiche, ma l’astrofisica non aveva ancora preso il sopravvento, e mi dibattevo tra lo studio del corpo umano, e in genere degli esseri viventi, e quello della Terra e dei vulcani. L’astrofisica è arrivata dopo, all’università, come per molte altre astronome, come ho avuto modo di leggere su questo blog.

Ma torniamo a noi, o meglio a loro: le astronome e gli astronomi in erba.

Lo scenario è Capodimonte in un bel fine-settimana di metà maggio. L’atmosfera è carica di tensione: si selezionano gli ‘atleti’ per la ‘squadra nazionale italiana’, che parteciperà alle Olimpiadi Internazionali a Hangzhou, in Cina dal 8 al 16 Novembre 2009 !
Un’occasione importante che riempie di orgoglio i genitori, accorsi in qualità di accompagnatori infaticabili, alcuni, infatti, hanno affrontato in macchina un lungo viaggio, con partenza da Trieste, da Bari, da Cuneo, da Raggio Calabria. Sono armati di fotocamera e del miglior consiglio possibile, che è poi il motto del Barone di Coubertin, Pierre de Frédy: L'importante è partecipare.

Ed eccoli, i protagonisti, 30 ragazzi tra i 14 e 17 anni, che non pensano solo a diventar veline o calciatori, ma hanno anche altri interessi e passioni. E poi, in fondo, una cosa potrebbe non escludere l’altra. Si cimentano in una gara impegnativa: si va dalle seriose leggi di Keplero, agli abitanti del pianetino Autovelox IV, che amano gareggiare in velocità con veicoli sportivi ultra-sicuri, o ai viaggi avventurosi su astronavi tecnologicamente avanzate per esplorare il sistema solare.

Insomma, esercizi non banali, che misurano la conoscenza della materia, la curiosità e la capacità di essere futuri ricercatori, ma anche futuri curiosi del mondo e dell’Universo, indipendentemente dalla strada e dal mestiere che sceglieranno di fare da adulti.

A prova finita, inizia l’arduo e faticoso compito della giuria: valutare con scientifica precisione (perché la gara è comunque una cosa seria) il lavoro fatto da ciascun partecipante e dare un inevitabile voto, allo scopo di formare la squadra nazionale di non più di 5 ragazzi. Un compito arduo, perché è tanta la sorpresa (mia, giudice in erba, questo sì) per la competenza, la determinazione e la fantasia messe in campo da ciascuno per risolvere i problemi. Abbiamo fatto notte, con gli altri giurati, per correggere con attenzione gli esercizi e non trascurare nessun particolare, nessun sforzo da parte degli ‘atleti’ volto alla soluzione.

Alla fine solo 5 andranno a Hangzhou, il numero massimo di atleti per nazione. Per gli altri rimarrà l’entusiamo di aver vissuto una bella esperienza, aver conosciuto persone nuove, aver visitato una città magnifica e, forse, il desiderio di riprovarci l’anno prossimo: IN BOCCA AL LUPO !

Gabriella

Dal sito italiano delle Olimpiadi di Astronomia:

“Con il pretesto della competizione, le Olimpiadi di astronomia offrono agli studenti delle scuole italiane un'occasione di incontro con i ricercatori e di confronto con altri ragazzi, la possibilità di coltivare l’interesse e la passione per l’astronomia e uno scenario scientifico di ampio respiro, nell'assoluto rispetto delle loro qualità morali e cognitive. “
http://www.ts.astro.it/olimpiadi/index.html
(sito italiano)
http://www.issp.ac.ru/iao/
(sito internazionale)

(Picture: credits to NASA and STScI).

1 commento:

Poppi ha detto...

Piu' volte ho avuto a che fare con bambini delle scuole elementari ai quali ho parlato delle stelle e dei pianeti. Sono rimasto impressionato dalla loro curiosità e dalla voglia di imparare, oltre che dalla loro preparazione. Spero che questi bambini, ed i ragazzi che hanno partecipato alle olimpiadi, crescano mantenendo quella curiosità e quell'interesse, anche se in futuro non faranno gli astronomi per professione.