sabato 20 giugno 2009

Una notte, mio padre e Cassiopea


La mia storia ha inizio moltissimi anni fa, quando ero ancora la dolce bimba di mio papà. E' indimenticabile per me una passaggiata con mio padre in una sera invernale, quando, tornando dalla chiesa, ci siamo fermati in una strada più buia e lui mi ha insegnato a riconoscere la costellazione di Cassiopea. Lo so che può apparire lezioso, ma è andata proprio così. Penso che ogni ragazzina dovrebbe essere amata dal proprio padre di un amore che permetta di crescere e realizzare i propri sogni. Grazie a Dio, e a mio padre, io sono stata amata e con il suo insostituibile aiuto e supporto sono diventata quello che sono.
Così, molto presto nella mia infanzia, io avevo già deciso che sarei diventata un astronoma. Al secondo posto tra le mie aspirazioni era diventare "spazzina", forse perchè ero una bimba estremamente ordinata, ma i miei genitori mi fecero lasciar perdere questa idea, fortunatamente.
Adesso, dopo molti anni di lavoro e di studio, mi sento ancora in cammino. Nè dopo la laurea all'Università, nè dopo il dottorato, nè adesso, mentre lavoro con il gruppo del Laboratorio di Astrofisica Sperimentale a Catania, riesco a considerarmi come un'astronoma. Ma cerco di esserlo. Ho ricevuto cose così meravigliose nella mia vita - mio padre, il mio cervello, i miei occhi .... non mi piace parlare di me stessa. E questo testo non dovrebbe parlare di me. Dovrebbe invece essere un occasione per fare il punto, una breve riflessione, sul fatto che ..... in alcuni momenti, provo meraviglia esattamente come quella prima notte. Ecco il motivo per il quale sento che val la pena proseguire.
Zuzana Kanuchova

L'immagine è tratta dal libro di Camille Flammarion’s (1888), L’atmosphère: météorologie populaire

ZK è nata nella Repubblica Slovacca e lavora in Italia dallo scorso autunno. Comincia a parlare italiano, ma il suo post è scritto in lingua inglese. Eccovi l'originale:

My story has begun many many years ago, when I was a sweet daddys' little girl. I cannot forget one winter evening walk with my father, coming back from the church, when we stopped in one darker street and he teached me to find Cassiopeia constellation. I know that this sounds like a pretty fake, but it was really so. I think that girls should be loved by their fathers. They should be loved so as they could grow up and fulfil their dreams. Thanks to God and my father I was loved and with his uncoverable help and support I became the one who I am.
So, very soon in my childhood I decided to become an astronomer. The second possibility was to be a street-sweeper, because I was so tidiness loving kid, however my parents have talked me out of this idea - luckily.
Now, after many years of work and study I am still on the way. Neither after graduation at university, not even after PhD. study, nor now, working with the group of the Laboratory of Experimental Astrophysics in Catania I consider myself as an astronomer. But I try to be. I was given so many wonderful things in my life - my father, my brain, my eyes ... I don't like to speak about myself. And, this shouldn't be about me. This should be just short stop-off, short reflection, that ... in some moments, I am amazed as I was that winter night. That's why I still keep on.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

..."in alcuni momenti, provo meraviglia esattamente come quella prima notte."

Mi fa molto piacere leggere queste vostre storie,anche perchè mi accorgo che,per quanto possiamo diventare grandi e complessi,è sempre quella semplicità a tenere unite tutte le cose. Ci rendiamo conto della vastità e delle complessità del Creato,ma proviamo sempre una dolcezza nel cuore di fronte alle cose semplici, come quando guardiamo un semplice fiore colorato, un meraviglioso cielo stellato in riva al mare,così come la tenerezza di un passero,il sibilo del vento,il rumore della pioggia,il bianco della neve che ricopre le strade e lo splendore di una giornata di sole. E' l'Amore del Padre. E' così come la Sua intelligenza si riversa nella complessità e nei misteri dell'universo,il Suo Amore nella semplicità che sempre colpisce i nostri cuori. Nella Sua infinita grandezza,siamo di fronte a Lui come bambini,che, come i bambini,abbiamo sempre voglia di imparare,di conoscere,di indagare e di essere amati.

Isabella ha detto...

A me invece questo post ha fatto riflettere sul ruolo dei nostri genitori nelle scelte che facciamo. Un padre che ti introduce all'osservazione del cielo, o una madre che prendiamo come riferimento per essere diverse da lei, per poi dopo anni scoprire che invece, forse, non siamo tanto diverse (vedi post di Francesca: http://professioneastronoma.blogspot.com/2009/05/saturno-ed-i-suoi-anelli-mia-madre-e-le.html