giovedì 16 luglio 2009

L’astronomia… in radio


Quando ero adolescente odiavo la fantascienza. Non so spiegare ancora oggi come mai non riuscissi ad avvicinarmi a un libro che catturava l’immaginazione e la fantasia di tantissime persone, oltre che dello scrittore che l’aveva pensato. In quegl’anni, il documentario «Cosmo» di Carl Sagan mi aveva fatto letteralmente innamorare dell’astronomia e di tutto ciò che era legato alle possibili forme di vita nell’Universo. Fu così che, quando arrivò in Italia il suo libro «Contact» (già custodivo gelosamente «Cosmo» in cassetta e in forma cartacea), mi dissi che uno strappo alla regola l’avrei potuto fare: la fantascienza raccontata dal mio astronomo preferito mi sarebbe sicuramente piaciuta.
Lo lessi d’un fiato. Potete capire che la sorpresa fu enorme quando mi accorsi che non c’era un protagonista, ma una protagonista, per di più astronoma, Eleanor Arroway, Direttrice del Progetto Argus, un sistema di 131 radiotelescopi che si snodavano per diversi chilometri nel deserto del New Mexico, uno dei posti più belli che avrei voluto visitare. Per anni, sulla mia scrivania sistemai un foglietto di carta con la stessa citazione che Eleanor teneva sulla sua. Era tratta dalle «Metamorfosi» di Franz Kafka:

Ora le Sirene possiedono un’arma ancor più fatale
del loro canto, ossia il loro silenzio…
Qualcuno puo’ forse esser sfuggito
al loro canto;
ma mai certo al loro silenzio.


Quante volte questa frase mi ha dato stimolo a continuare con gli esami, anche quelli più difficili, durante il corso di laurea: sognavo quei radiotelescopi lungo le sterminate distese desertiche che si muovevano in cerca di segnali radio provenienti dallo spazio… E io ero lì.

E’ stato solo per questa occasione speciale, quella di raccontare di me e della mia professione di astronoma in questo Blog, che sono ritornata indietro nel tempo coi ricordi e ho riflettuto su un particolare. Sono sì un’astronoma oggi, e ne sono entusiasta, che non ha fatto astronomia nel radio, cosa che invece, tutti avrebbero immaginato arrivati fin qui nella lettura. In questi ultimi due anni e mezzo ho fatto astronomia… in Radio.
La comunicazione dell’astronomia in radio è un’esperienza che porta con sé molte soddisfazioni. Ho potuto raccogliere e condividere le emozioni del cielo raccontate dagli astronomi professionisti, e quelle delle «stelle» della musica, dello sport, della televisione e del cinema. Non sono stata sotto un radiotelescopio e non ho guardato in su, come molte delle mie colleghe, ma mi sono trovata davanti ad un microfono, ad un telefono, al computer.
Chissà se mai, un giorno, quelle onde radio in FM che conservano voci ed emozioni di tutti noi potranno arrivare su un altro pianeta, venir catturate e decifrate da una qualche civiltà.
La Eleanor Arroway dentro di me a distanza di anni si fa ancora sentire.

Sabrina Masiero

3 commenti:

Roberto ha detto...

Talvolta l'astronomia in radio si spinge piu' lontano dell'astronomia radio...
Roberto

Professione Astronoma ha detto...

Davvero incantevole il post di Sabrina. Mi vedo però costretta ad una precisazione sulla citazione da Kafka, che Sabrina riporta dal libro di Carl Sagan. Le parole non vengono da "La Metamorfosi" (Die Verwandlung) bensì da un suo racconto, intitolato appunto Il silenzio delle sirene (Das Schweigen der Sirenen). Faccio questo appunto solo per evitare che dal blog nascano "leggende metropolitane" su una citazione che può difficilemente passare inosservata per la sua bellezza.

Paola Marziani

Unknown ha detto...

Once an astronomer, always an astronomer!