venerdì 6 febbraio 2009

Astronomia significa ....


Occuparsi di astronomia significa essere parte di un una comunità internazionale molto viva, avere amici e colleghi con cui interagisci giornalmente in diverse parti del mondo: Europa, USA, Cina, Russia, Giappone.. Significa viaggiare molto per conferenze, riunioni di lavoro e osservazioni con telescopi nei posti più reconditi (lontano dalle luci della civiltà). Significa soprattutto vivere la propria professione 24 ore al giorno.
Ma viaggiare molto, vivere in un contesto internazionale, tirare tardi la sera per un esperimento, per un dato che intriga o per scrivere un articolo, è cosa comune alla maggior parte degli scienziati.
Quindi? Cosa c’è di speciale in Professione Astronomo/a? Ogni astronomo/a avrà la sua spiegazione, e sono sicura che alcuni probabilmente pensano che non ci sia proprio nulla di speciale.

Sono arrivata a Fisica dal liceo classico, per voglia di occuparmi di cose che immaginavo più concrete degli studi letterari. Al terzo anno ho scelto Astronomia per curiosità. Quando ho iniziato la mia tesi di laurea, forse è stata proprio la dimensione internazionale del lavoro che mi ha colpito maggiormente. Era la metà degli anni 80 e si coglievano i frutti delle prime osservazioni con telescopi dallo spazio e i primi grandi telescopi da Terra. In molti altri campi della scienza - ad esclusione della Fisica - si era ancora molto chiusi nei laboratori locali.
Insomma, fin da subito ebbi la percezione che la professione dell’astronomo fosse un po’ speciale! Non smetti mai di imparare, scopri sempre cose nuove, impari a non dare niente per scontato, e in più ti fa sentire cittadino/a del mondo.

Voler diventare astronoma per sentirsi cittadina del mondo è quello che mi ha detto Nakisa, una giovane studentessa iraniana che ho incontrato la scorsa estate. Sentire dalla sua bocca parole che era state anche mie, non solo mi ha molto colpita, ma mi ha anche ricordato che lo studio dell’Universo da sempre è riuscito a a legare e far incontrare culture diverse.

Isabella Pagano

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