venerdì 20 febbraio 2009

I modelli teorici


Anche io ho provato l'ebbrezza del cielo notturno al telescopio, un'esperienza davvero piena di fascino. Ho fatto alcuni anni di 'gavetta osservativa' quando sono entrata a lavorare nel mio Osservatorio. Anzi, a quei tempi nelle nostre cupole non c'erano consolles in sale calde in cui monitorare le osservazioni, ma si stava con l' occhio sull'oculare, nel gelo delle notti invernali.....

Desidero però sottolineare che esiste anche un lavoro astronomico completamente teorico, che produce modelli. Questa é da molti anni la mia attività di ricerca. In passato utilizzavo soltanto carta e penna per i miei modelli, perché si basavano su calcoli analitici. Ora utilizzo grandi calcolatori, perché le mie ipotesi sulla stabilità delle galassie a disco vengono testate con simulazioni numeriche.
Ci sono alcuni rami dell'astronomia che sono eminentemente teorici. La cosmologia, ad esempio: la scienza che studia l'Universo nel suo insieme. Elaborare una teoria su tutto l' Universo é un attività che utilizza soltanto la mente. Ma ovviamente anche i più sofisticati modelli di Universo devono avere il loro vaglio nei dati osservativi. I grandi telescopi, i satelliti ci forniscono dati fondamentali che possono farci decidere per la teoria cosmologica più plausibile. E dunque teoria e dati osservativi interagiscono tra loro in una dialettica indispensabile.
Oltre all'Universo, che é un oggetto di studio particolare.., ci sono oggetti astronomici così difficili da osservare che sono nati prima come entità teoriche che come oggetti osservati: ad esempio i buchi neri....
Ora abbiamo finalmente osservazioni indirette della loro esistenza, ma essi furono concepiti teoricamente alcuni secoli fa da Laplace e più tardi la relatività generale di Einstein, con le soluzioni studiate da Schwarzshild, Kerr e Steven Hawking hanno formulato modelli estremamente accurati della loro struttura.
Anche le onde gravitazionali sono previste teoricamente dalla teoria della relatività generale, e si costruiscono antenne sempre più sofisticate per poterle rilevare. E' dunque un altro caso in cui la teoria precede l'esperimento.

In generale comunque, per qualunque fenomeno astronomico si possa
osservare, abbiamo bisogno di modelli per dare una spiegazione dei meccanismi
che hanno emesso quell'energia, o che hanno formato quella morfologia...le
spiegazioni che le nostre teorie possono formulare precedono o seguono i dati
osservativi, e producono insieme ad essi un quadro sempre più armonioso dell'evoluzione degli oggetti astronomici.

Anna Curir

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