lunedì 16 febbraio 2009

Di notte sulla montagna


Credo che la cosa che più mi piace del mio lavoro di astronoma sia osservare. In tanti anni non ho mai perso la voglia e il piacere di passare qualche notte davanti alla consolle di un telescopio. Anche adesso, sono in Arizona sulla cima di una montagna in mezzo al deserto di Sonora e sto osservando; è notte fonda e davanti a me ho i monitor di controllo del telescopio. Ho di fianco il tecnico di supporto che ha appena puntato un nuovo oggetto della mia lista. In sottofondo, il familiare ronzio dei computer mi dice che tutto procede regolarmente mentre dietro alle mie spalle il telescopio insegue diligentemente la galassia che sto osservando.

In questo momento mi tornano in mente i miei inizi: al debutto degli anni ottanta sono stata una delle prime donne italiane che sono andate ad osservare con telescopi internazionali o lontani. Ricordo che per i tecnici e gli astronomi presenti la mia presenza era una novità e le prime notti in cui lavoravo veniva a trovarmi al telescopio diversa gente presente sulla montagna. Però avevo l'impressione che si chiedessero, "ma questa sa quello che fa?". Certamente non mi sono mai posta il problema del loro giudizio; ho semplicemente lavorato con tranquillità e serenità, dimostrando notte dopo notte che sapevo fare il mio lavoro e come me hanno fatto lo stesso tutte le colleghe che sempre più numerose mi hanno seguita. Sono passati molti anni da quelle mie prime osservazioni e oggi in tutti gli osservatori del mondo la presenza delle donne è divenuta normale. È stato un cambiamento avvenuto nel corso degli anni, sopratutto grazie al lavoro di tante che come me hanno dimostrato con i fatti che certi stereotipi non esistono.

Sono quasi le 4 del mattino e la mia lunga notte di osservazione si avvia alla conclusione. Mentre sto sonnecchiando davanti al terminale del telescopio all'improvviso il mio computer portatile si anima e squilla: una chiamata con skype: da casa mio marito e le mie figlie mi chiamano.
In Italia è mezzogiorno e stanno arrangiando il loro pranzo. Mi travolgono con i loro racconti: la mia auto si è guastata e quindi un sacco di caos per portarla ad aggiustare; le mie figlie hanno allagato il bagno aprendo la lavatrice piena d'acqua prima che scaricasse (sigh!). Anche se sei dall'altro capo del mondo, la tua vita ti insegue. Storie di ordinaria vita quotidiana, storie di una donna ...... e astronoma!


Daniela Bettoni

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